Quarto album per Matt Waldon (Matteo Baldon il suo vero nome) che, a differenza del passato, non si avvale della produzione di Kevin Salem (Dumptruck, Yo La Tengo, Freedy Johnston del quale sarebbe sempre opportuno andarsi ad ascoltare o recuperare il bellissimo This Perfect World uscito nel 1994), dedicandosi all'auto produzione di questo interessante Not Too Late, uscito recentemente per l'Altro Records. Undici canzoni per un lavoro che non è certo un concept album, ma un disco dalla costruzione piuttosto varia nei testi che passano dal ricordo struggente dell'amico e musicista Neal Casal in Oh Neal, travolto da quel male oscuro chiamato depressione, invisibile agli occhi di molti, che può portare a conseguenze estreme per chi ne è afflitto proprio come avvenuto per Casal, e dove la chitarra è affidata a Salem, a brani come Black Hole dove giganteggia il dobro affidato alle sapienti mani di Paolo Ercoli, ed un guitar solo molto bello opera di Matt stesso...