not too late
reviews
 

Quarto album per Matt Waldon (Matteo Baldon il suo vero nome) che, a differenza del passato, non si avvale della produzione di Kevin Salem (Dumptruck, Yo La Tengo, Freedy Johnston del quale sarebbe sempre opportuno andarsi ad ascoltare o recuperare il bellissimo This Perfect World uscito nel 1994), dedicandosi all'auto produzione di questo interessante Not Too Late, uscito recentemente per l'Altro Records. Undici canzoni per un lavoro che non è certo un concept album, ma un disco dalla costruzione piuttosto varia nei testi che passano dal ricordo struggente dell'amico e musicista Neal Casal in Oh Nealtravolto da quel male oscuro chiamato depressione, invisibile agli occhi di molti, che può portare a conseguenze estreme per chi ne è afflitto proprio come avvenuto per Casal, e dove la chitarra è affidata a Salem, a brani come Black Hole dove giganteggia il dobro affidato alle sapienti mani di Paolo Ercoli, ed un guitar solo molto bello opera di Matt stesso...

MESCALINA - WRITTEN BY MARCELLO MATRANGA
 
TOMTOM ROCK - WRITTEN BY RENZO NELLI

Un americano a Padova (per essere precisi, a Conselve)! Ma Matt Waldon, al secolo Matteo Baldon, non ha proprio niente del cialtronescamente imitativo approccio di Alberto Sordi alla cultura d’oltreoceano nel noto film di Steno di cui ci siamo permessi di parafrasare il titolo. Di quella cultura, ma soprattutto di quella musica della quale ormai da decenni è uno degli ambasciatori più accreditati, Matt Waldon – con Not Too Late (Altro Records) al suo quarto disco – è testimone ed epigono convinto e convincente.

INDIE ROCCIA - WRITTEN BY RAFFAELE CONCOLLATO

Undici brani che riportano Matt Waldon allo scoperto, con alcuni nuovi spunti che ne sottolineano una crescita artistica e una maturità non comuni in artisti che si avventurano in un genere ormai codificato e che meriterebbe molto più spazio di quello a cui normalmente viene riservato.

 
ROOTSHIGHWAY - WRITTEN BY NICOLA GERVASINI

Potremmo forse definire il rodigino Matt Waldon un habitué ormai delle nostre pagine, fin dai tempi ormai non più recentissimi degli esordi con i Minigntown, e poi con i suoi album solisti. A seguito dell’uscita di Grow Up, album che nel 2017 aveva confermato la progressiva crescita già evidenziata da October (a cui aveva collaborato anche il chitarrista Kevin Salem, coinvolto anche in questa occasione per il solo di chitarra della title-track), aveva deciso di prendersi una pausa discografica, prima che i tetri tempi del lockdown gli abbiano ridato linfa vitale e l’energia per richiudersi in uno studio.